martedì 1 marzo 2016

L'ordine di Ulisse

I  cieli stessi, i pianeti, e questo nostro mondo che è al centro dell'universo rispettano grado, priorità e posizione, puntualità, corso, proporzione, stagione, forma, ufficio, impirgo e uso in ogni ordine e settore [...] Oh, quando è scossa la gerarchia, che è scala per ogni altro compimento, l'intrapresa si ammala. Come possono conservare la loro naturale posizione comunità, gradi nelle scuole, confraternite nelle città, traffici tranquilli tra separate sponde, primogeniture e privilegi di nascita, prerogative di anzianità, corone, scettri e allori, se non seguendo un ordine gerarchico? Provate a eliminare la gerarchia, mettete fuor di tono quella corda unica e sentirete che stonatura ne seguirà; tutto sarà solo e sempre in conflitto; le acque, contenute, vorranno tanto gonfiarsi da soverchiare gli argini e far di questo nostro solido globo tutta una zuppa; la forza tornerà a imporsi da padrona alla debolezza e il figlio disumano potrà stendere morto il padre suo; la forza si farà diritto [...] Allora tutto si risolve in potere; il potere in volere, il volere in appetito; e l'appetito, lupo universale, assecondato da due parti dal volere e dal potere, vorrà farsi una preda dell'universo, e alla fine divorerà se stesso.

Ulisse in Troilo e Cressida, W. Shakespeare (1600-01)(I,2)