
“Vi ricordate quando ci leggeste i sedici versetti del quarto capitolo della Genesi e poi ne discutemmo?”
“Me ne ricordo benissimo. E’ roba di parecchio tempo fa.”
“
Quasi dieci anni” disse Li. “ Bene, la storia mi fece una grande
impressione e me ne sono impadronito parola per parola. Più ci pensavo
sopra, e più mi pareva profonda. Poi confrontai tutte le traduzioni che
abbiamo, ed eran tutte molto vicine. Solo un punto mi lasciava
perplesso. La versione del Re Giacomo dice così: è il punto in cui Geova
ha chiesto a Caino perché sia sdegnato. Geova dice: “Non è egli vero
che se farai bene avrai bene; e se farai male, il peccato sarà subito
alla tua porta? Ma sotto di te essa sarà il desiderio di esso, e tu
avrai modo di dominarlo”. E’ quel “avrai modo” che mi ha colpito, perché
era una promessa che Caino avrebbe vinto il peccato.”
Samuel annuì. “E i suoi figli non lo fecero” disse.
Li
sorbiva il suo caffè. “Poi mi sono procurato una copia della Bibbia
americana. Era nuova fiammante, allora, e questo passo era molto
diverso. Dice: “Abbi la signoria sopra di lui”. Dunque è molto diverso.
Questa non è una promessa, è un ordine. E io cominciai a ruminarci
sopra. Mi chiedevo quale potesse essere la parola originale dello
scrittore originale e come fossero potute venir fuori traduzioni così
diverse.”
…
“Li” disse Samuel “ non mi dite che avete studiato l’ebraico.”
Li
disse: “Invece lo dirò. Ed è una storia abbastanza lunga. […] Dopo due
anni sentimmo di poterci accostare ai famosi sedici versetti del quarto
capitolo della Genesi. Anche i miei vecchi signori avvertivano che
quelle parole erano importantissime: “
avrai” e “
abbi”. E questo fu l’oro che noi scavammo: “
Tu puoi”.
“Tu puoi avere la signoria sopra il peccato”. I vecchi signori
sorrisero e annuirono e capirono che gli anni erano stati spesi bene. …”
Samuel
disse: “E’una storia fantastica. Ho cercato di seguirvi eppure ho perso
qualche cosa. Perché questa parola è così importante?”.
La mano di
Li tremava mentre riempiva le sottili tazzine. Bevve la sua d’un fiato.
“Ma non vedete?” esclamò. “La traduzione americana della Bibbia
ordina
agli uomini di trionfare sul peccato, e il peccato si può chiamare
ignoranza. La traduzione di Re Giacomo fa una promessa con quel “tu
avrai”, intendendo che gli uomini trionferanno sicuramente sul peccato.
Ma la parola ebraica
timshel -
tu puoi -
implica una scelta. Potrebbe essere la parola più importante del mondo.
Significa che la via è aperta. Rimette tutto all’uomo. Perché se “tu
puoi”, è anche vero che “tu non puoi”. Non vedete?”
“Si, lo vedo… Ma voi non credete che questa sia legge divina. Perché ne sentite l’importanza?”
“Era
molto che volevo dirvelo. … Ogni opera che abbia influenzato il
pensiero e la vita d’innumerevoli persone è importante. Orbene, ci sono
molti milioni nelle loro sette e nelle loro chiese che sentono l’ordine:
“Abbi”, e accentuano il fattore obbedienza. E ci sono milioni, anche
più di quegli altri, che avvertono un senso di predestinazione in “tu
avrai”. Niente di quanto possano fare può influire su quello che sarà.
Invece, “tu puoi”! Diamine, questo sì che fa grande un uomo e gli da la
statura degli déi, perché, nella sua debolezza e nella sua bassezza e
dopo l’assassinio del fratello, tutt’ora egli ha la grande scelta. Può
scegliere la sua strada, percorrerla lottando, e vincere.” La voce di Li
era un canto trionfale.
Adam disse: “Ci credete, Li?”.
“Si, senz’altro” […]
LA VALLE DELL'EDEN
John Steinbeck