sabato 19 luglio 2014

For my unconquerable soul


Out Of The Night That Covers Me


Out of the night that covers me,
   Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
   For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
   I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
   My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
   Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
   Finds, and shall find, me unafraid.

It matters not how strait the gate,
   How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
   I am the captain of my soul.

William Ernest Henley  (1849-1903)

martedì 15 luglio 2014

Sterpi, serpi, limina

Sonetto di sterpi e limiti

Sguiscio gentil che fra mezzo erbe serpi,
difficil guizzo che enigma orienta
che nulla enigma orienta, e pur spaventa
il cor che in serpi vede, mutar sterpi;


nausea, che da una debil quiete scerpi
me nel vacuo onde ogni erba qui s'imprenta,
però che in vie e vie di serpi annienta
luci ed arbusti, in sfrigolio di serpi;

e tu mia mente, o permanere, al limite
del furbo orrido incavo incastro rischio,
o tu che a rischi e a limiti ti limi:

e non posso mai far che non m'immischio,
nervi occhi orecchi al soprassalto primi
se da ombre e agguati vien di serpe il fischio.

Andrea Zanzotto

giovedì 26 giugno 2014

Wei Wu Wei

Chi sa di tutto, certo non è saggio;
né chi è saggio, di certo, sa di tutto.
Il vero saggio per sé non provvede:
se si spende negli altri, per sé acquista;
e, più dona, più ottiene per se stesso.
La Via del cielo aiuta, non fa danni;
la Via del saggio agisce senza lotta.

venerdì 13 giugno 2014

Sicuri di chi siete? Chiedetelo ai numeri!

"Che roba! Roba dell'altro mondo! Tutto il mondo, oggi, è roba dell'altro mondo! E pensare che fino a ieri le cose avevano un capo e una coda! E se mi avessero scambiata stanotte? Vediamo un po': stamattina, quando mi sono svegliata, ero proprio la stessa? Mi sembra di ricordare che un po' diversa mi sentivo, sotto sotto. Ma se non sono la stessa, allora domando e dico: Chi cavolo sono? Ah, questa sì che è una domanda da centoventidue milioni!". E cominciò a passare in rassegna tutte le bambine più o meno della sua età che conosceva, caso mai l'avessero scambiata con una di loro. "Ada non posso essere di sicuro," disse, "lei ha tutti quei boccoli, e io sono liscia come un olio; mai più posso essere Mabel, io so un sacco e una sporta di cosa e lei, oh! lei non sa un'acca! Inoltre lei è lei e io io e... uffa ho perso il filo! Proverò a vedere se le cose che sapevo sono ancora al loro posto. Dunque: quattro per cinque dodici, quattro per sei tredici, quattro per sette... povera me, di questo passo non arriverò mai a venti! Comunque la Tavola Pitagorica non conta"

L. Carroll

venerdì 9 maggio 2014

Vita e morte. Costumi

Arrivederci, amico mio, arrivederci

Arrivederci, amico mio, arrivederci.
Tu sei nel mio cuore.
Una predestinata separazione
Un futuro incontro promette.

Arrivederci, amico mio,
senza strette di mano, senza parole,
Non rattristarti e niente
Malinconia sulle ciglia:
Morire in questa vita non è nuovo,
Ma più nuovo non è nemmeno vivere.

Sergej Aleksandrovič Esenin; sangue su carta.

Gli alberi


Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà. 

Bernard de Clairvaux, Lettere, XII sec.

martedì 6 maggio 2014

Timshel


“Vi ricordate quando ci leggeste i sedici versetti del quarto capitolo della Genesi e poi ne discutemmo?”
“Me ne ricordo benissimo. E’ roba di parecchio tempo fa.”
“ Quasi dieci anni” disse Li. “ Bene, la storia mi fece una grande impressione e me ne sono impadronito parola per parola. Più ci pensavo sopra, e più mi pareva profonda. Poi confrontai tutte le traduzioni che abbiamo, ed eran tutte molto vicine. Solo un punto mi lasciava perplesso. La versione del Re Giacomo dice così: è il punto in cui Geova ha chiesto a Caino perché sia sdegnato. Geova dice: “Non è egli vero che se farai bene avrai bene; e se farai male, il peccato sarà subito alla tua porta? Ma sotto di te essa sarà il desiderio di esso, e tu avrai modo di dominarlo”. E’ quel “avrai modo” che mi ha colpito, perché era una promessa che Caino avrebbe vinto il peccato.”
Samuel annuì. “E i suoi figli non lo fecero” disse.
Li sorbiva il suo caffè. “Poi mi sono procurato una copia della Bibbia americana. Era nuova fiammante, allora, e questo passo era molto diverso. Dice: “Abbi la signoria sopra di lui”. Dunque è molto diverso. Questa non è una promessa, è un ordine. E io cominciai a ruminarci sopra. Mi chiedevo quale potesse essere la parola originale dello scrittore originale e come fossero potute venir fuori traduzioni così diverse.”

“Li” disse Samuel “ non mi dite che avete studiato l’ebraico.”
Li disse: “Invece lo dirò. Ed è una storia abbastanza lunga. […] Dopo due anni sentimmo di poterci accostare ai famosi sedici versetti del quarto capitolo della Genesi. Anche i miei vecchi signori avvertivano che quelle parole erano importantissime: “avrai” e “abbi”. E questo fu l’oro che noi scavammo: “Tu puoi”. “Tu puoi avere la signoria sopra il peccato”. I vecchi signori sorrisero e annuirono e capirono che gli anni erano stati spesi bene. …”
Samuel disse: “E’una storia fantastica. Ho cercato di seguirvi eppure ho perso qualche cosa. Perché questa parola è così importante?”.
La mano di Li tremava mentre riempiva le sottili tazzine. Bevve la sua d’un fiato. “Ma non vedete?” esclamò. “La traduzione americana della Bibbia ordina agli uomini di trionfare sul peccato, e il peccato si può chiamare ignoranza. La traduzione di Re Giacomo fa una promessa con quel “tu avrai”, intendendo che gli uomini trionferanno sicuramente sul peccato. Ma la parola ebraica timshel - tu puoi - implica una scelta. Potrebbe essere la parola più importante del mondo. Significa che la via è aperta. Rimette tutto all’uomo. Perché se “tu puoi”, è anche vero che “tu non puoi”. Non vedete?”
“Si, lo vedo… Ma voi non credete che questa sia legge divina. Perché ne sentite l’importanza?”
“Era molto che volevo dirvelo. … Ogni opera che abbia influenzato il pensiero e la vita d’innumerevoli persone è importante. Orbene, ci sono molti milioni nelle loro sette e nelle loro chiese che sentono l’ordine: “Abbi”, e accentuano il fattore obbedienza. E ci sono milioni, anche più di quegli altri, che avvertono un senso di predestinazione in “tu avrai”. Niente di quanto possano fare può influire su quello che sarà. Invece, “tu puoi”! Diamine, questo sì che fa grande un uomo e gli da la statura degli déi, perché, nella sua debolezza e nella sua bassezza e dopo l’assassinio del fratello, tutt’ora egli ha la grande scelta. Può scegliere la sua strada, percorrerla lottando, e vincere.” La voce di Li era un canto trionfale.
Adam disse: “Ci credete, Li?”.
“Si, senz’altro” […]

LA VALLE DELL'EDEN
John Steinbeck