In fondo quell'esperienza [di lotta], di un'estasi, di una trascendenza
quasi completa di una persona cosciente, era affine a un genere di
esperienze perdute, già note ai mistici di tutte le religioni, e quindi
si poteva in qualche maniera considerare come il surrogato moderno di
eterne esigenze, un cattivo surrogato, ma pur sempre un surrogato;
sicché la boxe e altri sport analoghi, che lo introducono in sistema
razionale, sono una specie di teologia, anche se non si può pretendere
che ciò venga universalmente riconosciuto.
R.Musil
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